Tra le innumerevoli funzioni fisiologiche del sonno non poteva mancare un impatto sul controllo del metabolismo e dei comportamenti alimentari. Non è certo una novità il fatto che la privazione cronica del sonno si accompagni in una buona percentuale di casi ad una predisposizione all’aumento di peso e all’insorgenza di disturbi metabolici.
Una nuova inconfutabile prova di queste osservazioni epidemiologiche giunge da uno studio di laboratorio, sorprendente, a suo modo, poiché capace di dimostrare l’impatto di un disturbo del ciclo sonno veglia sulle dinamiche corporee nel breve termine. Questo è quanto hanno potuto osservare Andrea M. Spaeth e colleghi del dipartimento di psicologia della University of Pennsylvania in collaborazione con il centro di studi sul sonno e cronobiologia del medesimo istituto.
In breve, sottoponendo un gruppo di individui sani ad una restrizione delle ore notturne di sonno (4 ore di sonno a notte per 5 notti consecutive), gli autori rilevato un significativo aumento di peso dei partecipanti rispetto ad un gruppo di soggetti controllo che avevano riposato per un numero di ore superiore. Il trattamento di privazione del sonno si accompagnava, infatti, ad una serie di comportamenti alimentari insalubri come pasti notturni e predilezione per pietanze grasse. Lo studio, presentato sulla rivista Sleep, ha inoltre dimostrato che la tendenza all’aumento di peso associata alla riduzione di ore di riposo notturno interessava maggiormente gli uomini rispetto alle donne.