L’obesità è accompagnata dalla formazione di radicali liberi dell’ossigeno, la cui attività senza efficaci meccanismi di difesa può portare a stress ossidativo e complicanze correlate.
Il gruppo di ricercatori polacchi ha valutato la presenza di stress ossidativo nei bambini prepuberti obesi.
Lo studio ha incluso 83 bambini sani di età compresa tra 2-10 anni (62 con obesità e 21 controlli non obesi-sani). Sono stati misurati la capacità ossidante totale (TOC) nel siero, la capacità totale antiossidante (TAC), la lipoproteina a bassa densità ossidata (ox-LDL), i parametri lipidici, il glucosio e la proteina C reattiva (CRP). E’ stato calcolato l’indice di stress ossidativo (OSI).
La concentrazione di TOC nel sangue era significativamente maggiore (p <0,05) e la concentrazione di TAC era minore (p <0,05) nei bambini obesi.
OSI era più alta (p <0.01) nei soggetti obesi rispetto ai controlli.
I livelli di CRP erano normali in tutti i bambini, ma il valore CRP mediano era più elevato (p <0.01) ei livelli di colesterolo HDL erano inferiori (p <0.05) nel gruppo di quelli obesi. In questo gruppo inoltre si è trovata una correlazione negativa tra TAC e concentrazioni di ox-LDL (r = -0,27, p <0,05). Inoltre, la durata dell’obesità è stata positivamente correlata con il livello di TOC (r = 0,32, p <0,05) in questo gruppo.
Lo stress ossidativo correlato all’obesità si verifica già nella prepubescenza.
La diagnosi precoce dell’obesità e l’implementazione di strategie nutrizionali per ridurre sia l’obesità che i radicali liberi nei ragazzi sono fondamentali.
Permettono di evitare che, da grandi, questi ragazzi sviluppino complicanze multi-organo legate allo stress ossidativo, quali le malattie cardiovascolari, l’aterosclerosi, il diabete, la NAFLD ecc…
Autori: Rowicka G, Dyląg H, Ambroszkiewicz J, Riahi A, Weker H, Chełchowska M
Fonte: Oxid Med Cell Longev. 2017;2017:5621989. doi: 10.1155/2017/5621989. Epub 2017 Aug 20.
Link della fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28904738