E’ un tema molto dibattuto, soprattutto negli ambienti sportivi, e tuttavia ancor poco studiato: per la crescita e la riparazione del muscolo conviene distribuire l’assunzione di proteine in maniera graduale, durante il giorno, oppure, come fanno molte persone, soprattutto negli ambienti sportivi, assumerle prevalentemente a cena, dopo l’allenamento pomeridiano-serale?
Uno studio appena pubblicato ha cercato di affrontare il problema facendo assumere a 8 soggetti (5 maschi e 3 femmine; 37 anni di media, BMI = 25.7+0.8, m+DS), sani, ma non atleti, una dieta isocalorica e con la stessa quantità di azoto, in uno studio randomizzato, crossover, di una settimana ripetuta dopo un periodo di washout di 30 giorni. La prima dieta consisteva nell’assumere 30 g di proteine a colazione, pranzo e cena, mentre la seconda prevedeva il consumo di 10 g di proteine a colazione, 15 g a pranzo e 65 g a cena; in tutti i casi, le proteine animali e vegetali (rapporto 2:1) erano di alta qualità. Il contenuto di carboidrati era tenuto costante, mentre il quantitativo di grassi variava in modo di soddisfare il fabbisogno energetico.
La sintesi proteica è stata valutata con prelievi di sangue per valutare marker di sintesi muscolare e biopsie muscolari.
I risultati hanno evidenziato un maggior tasso di sintesi proteica (+25%) con l’assunzione di proteine equamente distribuita nei tre pasti giornalieri.
Conclusioni:
1) i risultati sembrerebbero confermare la mancanza di vantaggi nell’assumere quantitativi eccessivi di proteine (oltre 30 g/pasto) in un singolo pasto, anche se altri studi recenti proverebbero un incremento nella sintesi anabolica dovuto ad assunzioni più elevate;
2) come concludono gli stessi autori, sono necessari altri studi in cui i soggetti siano seguiti per più tempo;
3) le variabili in gioco (tipologia di soggetti, esercizio fisico, età, ecc.) e i limiti di molti studi di questo genere (ad esempio, in questo caso, mancanza di controllo del catabolismo proteico durante lo studio) non consentono, al momento, di fare affermazioni certe circa la possibile applicazione di questi risultati nella pratica.
fonte AINUT