Più pesce nella dieta materna durante la gravidanza per assicurare un corretto sviluppo delle facoltà intellettive del bambino. Un quantitativo di 230 grammi di pesce a settimana sarebbe sufficiente per il raggiungimento di tale obiettivo.
Così avvertono attraverso un comunicato presentato recentemente sul proprio sito web gli esperti della US Food and Drug Administration (FDA) e della US Environmental Protection Agency (EPA).
L’avviso sarebbe rivolto alle donne in fase di allattamento e a tutte coloro che prevedono una gravidanza nel breve termine, ma con un altrettanto importante suggerimento di prestare estrema attenzione nell’evitare prodotti ittici potenzialmente contaminati da mercurio, una pericolosa neurotossina in grado quindi di azzerare i benefici associate al consumo di pesce.
La novità del presente messaggio riguarderebbe l’introduzione di un consumo minimo richiesto per permettere il corretto sviluppo delle facoltà intellettive, pari appunto a 230 grammi, o 2–3 porzioni alla settimana.
Le nuove linee guida sarebbero il risultato di un’attenta analisi da parte di FDA ed EPA sugli studi clinici condotti per valutare la relazione tra consumo di pesce da parte della madre durante la gravidanza e il quoziente intellettivo complessivo e verbale dei figli in giovanissima età, la necessità di stabilire un minimo richiesto sarebbe necessaria in quanto la maggior parte delle donne in gravidanza non assume un quantitativo sufficiente di questo alimento
Fonte :U.S Food and Drug Administration