“Obesità e depressione sono due compagni di viaggio, spesso protagonisti di un circolo vizioso.” Le due condizioni possono insorgere e sostenersi vicendevolmente compromettendo significativamente la qualità di vita e rendendo particolarmente arduo l’intervento terapeutico, a qualunque età.
L’esistenza di un disagio psicologico durante l’infanzia è spesso la causa dell’insorgenza dell’obesità nell’adolescenza e, allo stesso modo, il sovrappeso nella giovane età è tipicamente associato a sintomi depressivi nell’età adulta. Le due condizioni sembrano infatti alimentarsi reciprocamente, sia nella loro genesi come nell’evoluzione clinica.
Al contrario, la perdita di peso, sia questa ottenuta attraverso restrizione calorica,attività fisica o chirurgia bariatica, promuove un recupero dei sintomi depressivi e facilita l’instaurarsi di un circolo virtuoso che conduce al miglioramento del profilo psicologico e fornisce un rinnovato stimolo motivazionale nel raggiungimento di una migliore forma corporea.
Nel presente studio è stata riscontrata una simile associazione tra la perdita di peso, ottenuta con un programma terapeutico comportamentale, e il miglioramento del profilo psicologico in un grosso gruppo di pazienti donne obese con sintomi depressivi.
Le partecipanti sono state assegnate casualmente a due gruppi di trattamento: uno incentrato unicamente sul controllo del peso ed un secondo combinato rivolto anche alla gestione dei sintomi depressivi.
Il programma di riduzione del peso si basava sulla restrizione dell’assunzione calorica e forniva indicazioni comportamentali per controllare gli stimoli alimentari ed incentivare l’attività fisica. Il programma combinato prevedeva, oltre a quanto sopracitato, un supporto psicoterapeutico di approccio cognitivo-comportamentale per il trattamento della depressione. Entrambi i programmi si sono svolti in 12 sessioni di gruppo settimanali, 10 bisettimanali e 4 mensili.
A distanza di sei mesi dall’inizio trattamento, il 31% delle partecipanti ha ridotto il proprio peso corporeo almeno del 5%, indipendentemente dal programma assegnato.
Analizzando i risultati dal punto di vista del miglioramento del profilo psicologico, valutato come riduzione di almeno mezza unità nel punteggio del test per la depressione autosomministrato PHQ-9, il numero di pazienti che hanno ridotto il proprio peso almeno del 5% unitamente ad un recupero dei sintomi depressivi è stato quasi doppio (38%) rispetto alle partecipanti che non hanno riportato un significativo miglioramento del profilo psicologico (21%).
Inoltre, il parziale recupero dei sintomi depressivi si accompagnava ad un incremento dei livelli di attività fisica, necessari al mantenimento del peso raggiunto.
Lo studio ha confermato precedenti osservazioni riguardo l’effetto del miglioramento dei sintomi depressivi sulla facilitazione della riduzione di peso, sottolineanando come le due condizioni siano mutualmente legate sia nella patogenesi che nella remissione.
Fonte :DS nutrition