I mirtilli fanno bene alla salute del cuore e prevengono le infezioni del tratto urinario. È quanto emerge da un articolo pubblicato sulla rivista internazionale Advances in Nutritionfirmato da un team di scienziati delle statunitensi Tufts University, Pennsylvania State University, Boston University, Rutgers University e poi l’Istituto Nazionale Francese per la Ricerca Agricola, l’Università di East Anglia nel Regno Unito e la Heinrich- Heine-University della Germania.
Le propietà benefiche dei mirtilli sarebbero da attribuire secondo gli studiosi ai composti bioattivi contenuti in questi frutti che possono ridurre l’incidenza di alcune infezioni, ridurre l’infiammazione organica e migliorare la salute del cuore.
Il dottor Jeffrey Blumberg, autore principale dello studio ha spiegato che vi sono centinaia di studi a dimostrazione che i composti bioattivi trovati nei mirtilli migliorano la salute: tra questi i polifenoli che hanno dimostrato di promuovere la salute del tratto urinario; in più esercitano benèfici effetti protettivi per le malattie cardiovascolari e altre patologie croniche.
A fare la differenza tra i mirtilli e gli altri tipi di frutta sarebbero i polifenoli appartenenti alla famiglia dei flavonoidi noti con il nome di proantocianidine di tipo A, a differenza delle proantocianidine di tipo B presenti nella maggior parte degli altri tipi di frutti di bosco e frutta in genere. Le proantocianine di tipo A sembrano fornire i fondamentali effetti “anti-adesione” che aiutano a proteggere contro le infezioni del tratto urinario (UTI).
Gli scienziati, infine, riportano i dati che confermano come i mirtilli possano migliorare la salute cardiovascolare agendo positivamente sui livelli di colesterolo nel sangue, abbassando la pressione sanguigna e riducendo l’infiammazione del corpo e lo stress ossidativoMangiare tre porzioni a settimana (circa 150 grammi) di fragole o mirtilli riduce il rischio di infarto di ben un terzo nelle donne. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista Circulation: Journal of the American Heart Association da Eric Rimm della Harvard School of Public Health di Boston.
Complessivamente la ricerca ha coinvolto 93.600 donne tra 25 e 42 anni, la cui salute è stata monitorata per 18 anni. Le partecipanti ogni quattro anni dovevano compilare un questionario circa le proprie abitudini a tavola. Durante lo studio sono stati registrati 405 casi di infarto.
Incrociando i dati su alimentazione e attacchi cardiaci è emerso che le donne che consumavano più fragole e mirtilli avevano un rischio infarto ridotto del 32% rispetto a coloro che ne consumavano meno, a parità di tutti gli altri fattori (età, peso etc). È possibile che il potere salva-cuore dei frutti di bosco derivi dal loro alto contenuto in antiossidanti, in particolare certi tipi di flavonoidi detti antocianine,le sostanze naturalmente presenti nella verdura e frutta di colore rosso/blu possono ridurre il rischio di un attacco di cuore del 32% nelle donne giovani e di mezza età.
fonte Redazione InformaSalus