Lottano con proprio corpo, super allenamenti e sempre a dieta
Vanno in palestra anche tutti i giorni e diventano maniacali nel controllare l’aspetto fisico e l’alimentazione. Secondo l’Istituto di Medicina dello Sport FMSI di Torino cosi’ sono gli sportivi ossessionati dal proprio corpo e si calcola che siano il 20-30% dei frequentatori abituali delle palestre. Vigoressia (quando fare fitness diventa un’ossessione e ‘scolpire i muscoli’ la principale occupazione), ortoressia (la mania di migliorare la salute con un’esasperata attenzione dietetica) e sindrome di Highlander (quando gli over 40 sono convinti di tornare giovani facendo sport come ragazzini): sono tutte patologie che cominciano con una passione per l’attività fisica, che via via diventa più intensa, fino ad assumere una connotazione maniacale (definita dismorfismo muscolare o anoressia inversa), e alla fine sfociano in un’esasperata attenzione per il cibo.
Dagli studi Aidap (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e Peso) risulta che il dismorfismo colpisce il 10% nei maschi che praticano culturismo e si manifesta intorno ai 19 anni. I ragazzi che ne soffrono hanno un’immagine di sé realmente alterata: si guardano e si vedono diversi da come sono. Nella fattispecie, non si vedono mai abbastanza muscolosi, continuano ad allenarsi senza mai essere soddisfatti. Un’altra sindrome e’ quella di Highlander: risale circa agli anni 80, quando con il boom del jogging aumentarono le morti per infarto o per ictus tra i 60-70enni, perché è un’attività non indicata per quell’età, se non in maniera moderata e gli anziani spesso non ne percepivano la pericolosità. Infatti la corsa produce endorfine, che provocano dipendenza, come le droghe o gli anabolizzanti.
Il fenomeno delle ossessioni sportive oggi in Italia è in continuo aumento, soprattutto tra i maschi. Da qui nasce una fissazione eccessiva per il controllo alimentare e il consumo delle calorie fino a mangiare sempre di meno e a sostenere gli allenamenti avendo ingerito durante tutta la giornata solo un frutto o uno yogurt. Anche l’attenzione per l’alimentazione corretta, che di per sé non ha niente di malsano, può diventare una patologia: uno studio pubblicato sulla rivista Eating and Weight Disorders ha rilevato che su 400 soggetti ben il 7% soffre di ossessione nei confronti dei cibi sani e in maggioranza si tratta di uomini con un basso livello di istruzione.
Tra le sportive quelle più a rischio nei confronti di un esercizio esagerato e, quindi, di un comportamento alimentare sbagliato, visto che i due fenomeni sono strettamente collegati, sono le ginnaste e le ballerine. Secondo una ricerca dell’Università del Minnesota pubblicata sull’American Journal of Health Promotion si tratta di ragazze che si allenano diverse ore tutti i giorni non per agonismo ma per mantenersi in forma, usano farmaci anoressizzanti, lassativi e diuretici, fino a procurarsi il vomito.
di Carla Tinagli
Fonte: Ansa