Il latte materno rappresenta il fluido perfetto selezionatosi nei millenni., capace di garantire le maggiori possibilità di sopravvivenza della specie umana. Esso rappresenta il miglior equilibrio di fattori nutritivi e non nutritivi in grado di assicurare un adeguato accrescimento e sviluppo del bambino, di garantirgli la massima protezione e di favorire al meglio il manifestarsi del suo potenziale genetico, preservando al tempo stesso la salute materna. E’ stato osservato che il latte materno svolge una sorta di programmazione dell’individuo a medio e lungo termine.
L’influenza del latte materno sullo sviluppo del sistema immunitario va ben oltre la semplice fornitura al lattante di un’immunità passiva in grado di proteggerlo inizialmente da processi infettivi gastrointestinali e delle vie aeree estendendosi alla modulazione del sistema immunitario anche a lungo termine.
Particolarmente affascinanti sono anche gli studi che correlano l’allattamento al seno con lo sviluppo di maggiori capacità neuropsichiche ed intellettive nel neonato. Per quanto concerne la madre, l’allattamento al seno presenta numerosi vantaggi quali l’ottimale involuzione uterina dopo il parto, per azione dell’ossitocina, con il ripristino delle normali dimensioni dell’utero, aumento del dispendio calorico con mobilizzazione delle riserve di tessuto adiposo accumulate durante la gravidanza con conseguente perdita di peso e minore incidenza dei tumori all’ovaio e alla mammella.
Nel periodo dell’allattamento i nutrienti assunti attraverso la dieta sono innanzitutto utilizzati per la produzione del latte e influiscono sulla sua composizione. Alla nutrice si raccomanda di introdurre attraverso l’alimentazione circa 500 kcal in più al giorno, benché il costo calorico medio dell’allattamento si aggiri attorno a 600/680 kcal al giorno, poiché la restante parte di energia verrà fornita dalla mobilizzazione delle riserve adipose accumulate durante la gravidanza. In media, durante l’allattamento, si dovrebbe perdere circa 0,5 kg al mese. L’incremento dell’introito proteico dev’essere di 17 g al giorno, per cui è importante scegliere quotidianamente carne, pesce, legumi, uova.
I lipidi rappresentano la componente del latte materno soggetta al maggior grado di variabilità essendo influenzati particolarmente dalla dieta. Essi sono determinanti nella formazione delle membrane cellulari delle cellule della retina e del sistema nervoso centrale. Ragion per cui la dieta della nutrice non dovrà essere ipolipidica bensì normolipidica, privilegiando gli alimenti ricchi di acido linoleico e alfa-linoleico, come i pesci grassi dei mari freddi, gli oli di oliva, la frutta secca e i legumi. L’apporto dei carboidrati sarà attorno al 55-60% e non al di sotto per il risparmio delle proteine. Molti fattori possono influenzare il contenuto vitaminico del latte materno, tra cui l’apporto vitaminico con la dieta e lo stato nutrizionale della madre, per cui è fondamentale consumare più porzioni al giorno di vegetali e frutta fresca.
Per ciò che riguarda i minerali, i livelli di calcio, fosforo e magnesio di solito non correlano con quelli sierici e con l’intake materno. La secrezione del calcio nel latte sembra più correlata con lo status calcemico della madre nel corso della gravidanza. Per favorire la lattazione occorre bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno. Bisogna limitare l’assunzione di bevande contenenti caffeina, cercando di assumerle subito dopo aver allattato, di modo che siano assorbite completamente prima della poppata successiva. Le bevande alcoliche sono da evitare.
Il metodo migliore per valutare l’adeguatezza dell’allattamento al seno è misurare l’incremento ponderale del neonato. Tra gli alimenti da evitare o moderare per la loro influenza negativa sul sapore del latte vanno ricordati asparagi, cavoli, cipolle, aglio, mandorle amare, peperoni e certi tipi di spezie. Da ricordare anche alcuni cibi ricchi di sostanze vasoattive o capaci di indurre il rilascio di sostanze vasoattive endogene potenzialmente in grado di scatenare nel lattante reazioni pseudo-allergiche: formaggi fermentati, crostacei, molluschi, mitili, cacao e cioccolato, fragole, ciliegie, pesche, albicocche.