Nel linguaggio collettivo, il vocabolo “dieta” è comunemente legato a privazione, esclusione, sacrificio ….fino a giungere all’estremo del digiuno – esercizio insensato, ammissibile solo per speciali e momentanee occasioni. I nutrizionisti ragionevoli spiegano il digiuno come un vero e proprio “cannibalismo proteico”, un indebolimento e sottrazione di massa magra (demolizione del tessuto muscolare e di parenchima degli organi, squilibrio acido-base, disidratazione…) pertanto, il preciso contrario di quel lento, giusto e desiderabile dimagrimento raccomandato dalle Società scientifiche nonché dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Prof. Fredrick Stare fondatore del Dipartimento di Nutrizione dell’università di Harvard,afferma: “…. Dei 10 libri di dietetica più distribuiti nel mondo come minimo 8 arrivano da “stimati sconosciuti” e sono carenti di affidabilità scientifica”. E’ pur certo però che non si deve dimenticare quanto le diete siano un unico e efficace aiuto in alcune situazioni patologiche, basti considerare alle diete per la celiachia, il diabete, le nefropatie oppure in situazioni post-chirurgiche. La dieta è un metodo comportamentale, molto di più della semplice introduzione di particolari alimenti ed fondamentali nutrienti in un circoscritto rapporto matematico tra loro (50-60% carboidrati, 10-20% proteine, 25-30% grassi e, 7-8% alcol). Questa opinione diviene ancora più energica e chiara se diamo alla dieta la caratteristica di MEDITERRANEA. La Dieta Mediterranea ha ben poco di rigoroso e va considerata quale stile di vita accettabile e modello nutrizionale definito costante nel tempo . E’ un condensato di storie, conoscenze, abilità e consuetudini che si muovono dal paesaggio alla tavola fino a giungere alle culture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione ed in particolare l’ uso del cibo. Inoltre c’è ancora di più dei concetti,perfettamente nutrizionali, basti pensare agli aspetti socio-culturali quali la convivialità, la siesta pomeridiana, l’orario ed il numero dei pasti. Il nostro peso è l’espressione di un bilancio tra ciò che entra (ciò che mangiamo e beviamo) e ciò che esce (ciò che spendiamo lavorando e facendo attività fisica ) ). Nessuna dieta può basarsi solo sull’esasperata diminuzione delle “entrate” tralasciando completamente le “uscite