Il Dragon Boat è una disciplina sportiva dalle antiche origini orientali, ormai diffusa in tutto il mondo, che prevede gare su imbarcazioni dalla particolare forma di drago: una prua a forma di testa e una poppa simile a una coda. La lunghezza standard di un dragone è di 12,40 metri di lunghezza per una larghezza massima di 1,12 metri. Queste caratteristiche imbarcazioni sono spinte da 20 atleti i cui colpi di pagaia, ottenuti da una posizione eretta, vengono scanditi al ritmo di un “tamburino”, mentre un timoniere a poppa dà la rotta con un remo lungo circa 3 metri.
Le gare di Dragon Boat si svolgono distanze che variano dai 200, 500 fino ai 1000 metri. Le categorie sono “Open” (equipaggio maschile con la possibilità di comprendere anche atlete donne), “Femminile” e “Misto” (per quest’ultimo, ci devono essere almeno otto pagaiatrici).
Le origini di questa disciplina sportiva risalgono a oltre 2000 anni fa quando, secondo la leggenda, il poeta e statista cinese Qu Yuan si gettò nel fiume Mi-Lo con un atto disperato per protestare contro le vessazioni a cui veniva sottoposto il suo popolo dal governo centrale. I pescatori, saputa la notizia, si lanciarono con grandi barche alla ricerca del corpo di Qu Yuan, sbattendo con forza i remi sull’acqua per allontanare i pesci. Da allora è nata la tradizione che ricorda quell’avvenimento e che si celebra in tutto l’Oriente il quinto giorno della quinta luna con il Festival del Dragon Boat.
Il Dragone, secondo il pensiero orientale, è una figura molto positiva, apportatrice di benessere. Le teste dei draghi applicate alle barche vengono gelosamente conservate durante il periodo di inattività agonistica e, poco prima della competizione, vengono tirate fuori e benedette. Le teste dei dragoni sono sempre molto colorate, ad eccezione degli occhi che rimangono bianchi. La pittura delle teste avviene prima della gara, durante una cerimonia che simboleggia il risveglio del drago come preludio di un periodo favorevole.
Dal 1976 il Dragon Boat è riconosciuto come disciplina sportiva; nel 1990 fu fondata la Federazione Europea Dragon Boat (EDBF) e l’anno dopo nacque la International Dragon Boat Federation (IDBF) che vanta 38 nazioni affiliate in tutti i cinque i continenti.
Vogare in dragon boat richiede una buona preparazione atletica, forza e fiato; richiede saper pagaiare in modo preciso e potente, con un movimento semplice e spontaneo, la cui difficoltà sta soprattutto nel ritmo, nella velocità: deve essere perfetta, quella giusta. 20 atleti, tutti allo stesso tempo. Dal punto di vista bio-energetico, comunque, la prestazione, è determinata da un elevato impegno del sistema aerobico (70-80%) e anaerobico (20-30%).
Importante sottolineare che l’atleta di D.B. deve avere una dieta equilibrata, con la differenza che la quantità deve essere adeguata al tipo di lavoro e al dispendio energetico richiesti, che si potrebbe contestualmente stimare tramite registrazione ArmBand®, una sorta di registratore holter metabolico; un bracciale leggerissimo (82 g) i cui sensori possono misurare il costo energetico in Kcal e offrire una panoramica su qualsiasi tempo/distanza del profilo del dispendio energetico .Questi dati, potrebbero essere utili proprio per stimare i progressi dell’allenamento, se misurati in modo seriale durante l’anno, nonché avere importanza nella programmazione nutrizionale.Tuttavia,in linea teorica l’apporto energetico deve essere fornito per il 60% da glucidi, per l’8% da proteine e per il 22% da lipidi .Per quanto riguarda l’assunzione di vitamine che hanno la funzione di regolare le molteplici funzioni vitali, studi recenti hanno dimostrato che in linea di massima l’atleta non ha bisogno di un apporto vitaminico superiore al normale. Sembra invece assodato che l’assunzione in modo superiore di vitamina C, vitamina E e vitamine del gruppo B, nei periodi in cui l’atleta si sottopone ad elevati e ripetuti carichi di lavoro, permetta un miglioramento nei processi metabolici di utilizzazione di zuccheri, proteine e grassi. I Sali Minerali costituiscono invece un argomento di notevole interesse per l’atleta con particolare riguardo al Sodio, Potassio, Fosforo, Zolfo, Iodio, Magnesio, Calcio e Ferro. Infatti, è noto che l’attività fisica provoca un grande aumento della sudorazione con l’eliminazione di notevoli quantità di acqua e conseguentemente di sali minerali. Questi potranno facilmente essere recuperati con l’assunzione di succhi e spremute di frutta, e di minestre preparate facendo essenzialmente uso di verdure fresche .L’idratazione attraverso acque gassate diventa utile solo dopo sforzi fisici elevati in quanto queste permettono di ricostruire la riserva alcalina e di combattere l’acidosi da fatica. Il caffè, se preso in quantità non eccessiva stimola il sistema nervoso centrale ed il muscolo cardiaco incrementando l’attività mentale e, la produzione di adrenalina con effetto di potenziamento .
Ai draghi e alle dragonesse del più poliedrico equipaggio dei Canottieri Comunali di Firenze, che tra schizzi e lazzi , rimbrotti e volate di 200 metri , solca le onde dell’Arno alla guida del mitico coach Maurizio