I disturbi del comportamento alimentare rientrano nella competenza psichiatrica, ma le importanti ripercussioni di alcuni di essi sullo stato di nutrizione rendono necessario l’intervento di un gruppo terapeutico che abbia al suo interno un esperto di nutrizione .I più importanti e oggi anche i più diffusi sono l’anoressia e bulimia nervosa.La caratteristica comune a queste due malattie è un’eccessiva preoccupazione per il peso e le forme del corpo , nonché per l’importanza che questi aspetti possono rivestire nell’essere accettati dagli altri. Ciò dipende da un alterazione della propia immagine che si è andata formando nell’adolescenza e nella giovinezza ,quando è maggiore la sensibilità alle mode e l’identificazione con i modelli estetici e culturali del momento. Il recente aumento dei casi ha coinvolto anche il sesso maschile ,sebbene in forma minoritaria
Senza entrare in un campo fortemente specialistico,si può accennare all’esistenza di almeno due prototipi di anoressia nervosa:
- Una forma restrittiva :caratterizzata dal rigido e costante controllo dell’assunzione del cibo,con graduale restrizione della quantità e della qualità degli alimenti;
- Una forma bulimica :con decorso costellato da “abbuffate compulsive seguite da comportamenti compensativi (vomito,abuso di lassativi).
Ecco i principali “campanelli d’allarme”.
Il rifiuto di mantenere il proprio peso al di sopra dei limiti della norma(un’ossessiva attenzione alla magrezza è l’anticamera dell’anoressia)
La paura di diventare grassi,anche quando si è obbiettivamente sottopeso(molte persone cominciano a vedersi gonfie e sovrappeso)
La distorta percezione del corpo che viene considerato comunque e sempre eccessivo anche quando è in evidente deficit.
La mancanza delle mestruazioni da almeno tre mesi( un ciclo mestruale interrotto ,senza gravidanza),è un indizio di possibile anoressia.
Introduzione di grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo ,con perdita di ogni ragionevole controllo ,comincia con” la fame nervosa”,ma può diventare bulimia
Comportamenti compensativi che impediscono l’aumento di peso:vomito provocato ,abuso di lassativi o diuretici,esercizio fisico eccessivo.
Esistono poi delle forme leggere o parziali di disturbi del comportamento alimentare caratterizzate solo da una parte dei suddetti sintomi ,molto comuni,che interessano soprattutto giovani donne normopeso,insoddisfatte della propia immagine ,con problemi di ansia o depressione.
Invece il disturbo da alimentazione incontrollata (Traduzione dall’inglese “Binge Eating Disorder) è caratterizzato da frequenti episodi di abbuffata,sul tipo della bulimia,ma non seguiti da vomito o da altri comportamenti compensativi,con CONSEGUENTE AUMENTO DI PESO: un tratto comportamentale di questo tipo è presente nel 30% degli obesi.
L’anoressia è il disturbo che maggiormente coinvolge il nutrizionista:l’ossessiva riduzione del mangiare , messa in atto dalla paziente,per riuscire a perdere peso,comporta una progressiva alterazione della composizione corporea e dell’assetto ormonale .inizialmente si perde massa grassa,con relativa conservazione di quella magra ,per il persistere delle limitazioni e in particolare per l’eliminazione degli alimenti ricchi di carboidrati e grassi (pasta,patate,dolci ,grassi da condimento Le pazienti accettano ,in genere,gli alimenti ad alto contenuto proteico,come carne ,pesce,uova,perché danno l’illusione di non accumulare grassi,per cui la conservazione di un ‘accettabile massa magra spiega la tonicità muscolare e l’efficienza psicofisica di queste pazienti ,che spesso hanno un ottimo rendimento scolastico e lavorativo pur svolgendo contemporaneamente anche un ‘intensa attività fisica.Tuttavia una dieta iperproteica può causare disturbi all’organismo e deficit di vitamine e minerali. Lo scarso apporto di calcio per lunghi periodi ,in un ‘età in cui si deve completare la deposizione di calcio nello scheletro , può interferire negativamente con i processi di maturazione ossea,gettando le basi per una futura osteoporosi che rappresenta unavera e propia complicanza a distanza dell’anoressia nervosa prolungata .Il ruolo del nutrizionista nella gestione dell’anoressia è quello di monitorare i parametri dello stato di nutrizione, senza un appezzabile recupero di peso il trattamento psicoterapico dell’anoressia ,è spesso destinato al fallimento , ma un programma di rialimentazione può essere accettato dalla paziente solo all’interno di un rapporto di chiarezza e fiducia,con il comune scopo di recuperare un buono stato di salute .