A partire dallo sono gli errori più comuni nelle abitudini alimentari dei bambini? Questo l’oggetto di analisi dello studio Nutrintake, condotto dal professor Gianvincenzo Zuccotti, Direttore della Clinica Pediatrica dell’ospedale L. Sacco di Milano, in collaborazione di un team scientifico composto da esperti di nutrizione, pediatri di famiglia, dietologi .
Lo studio ha confermato che dopo i 9 mesi, e soprattutto dopo i 12, si cade spesso nell’errore di considerare il bambino “un piccolo adulto”, abbandonando l’alimentazione specifica per l’infanzia e uniformandola a quella della famiglia: una cattiva abitudine che contribuisce a generare sovrappeso e obesità, che in Italia interessa circa un terzo dei bambini.
“Grazie a questo studio sarà possibile far luce sulle principali ragioni degli squilibri nutrizionali nella dieta dei più piccoli – ha spiegato Zuccotti – e auspichiamo che il Ministero rivolga un invito alle Società scientifiche pediatriche affinché possano elaborare linee guida nutrizionali per supportare le famiglie nella corretta alimentazione dei loro bambini nei primi tre anni di vita”.
Ecco i principali squilibri emersi dallo studio e comuni a tutte le fasce d’età considerate:
-ECCESSO DI PROTEINE . Il 50% dei bambini fino a 12 mesi ne assume infatti il doppio rispetto al fabbisogno raccomandato. Superata la soglia dell’anno di vita, il livello balza a quasi 3 volte rispetto al reale fabbisogno.
– CARENZA DI FERRO Un adeguato apporto di ferro è importante non solo per la regolare crescita del bambino ma anche per supportare nel modo adeguato il suo sviluppo neurologico e le sue performance intellettive.
– ECCESSO DI SODIOl’abitudine di salare le pappe inizia già prima dell’anno, quando le mamme tentano di rendere più gustosi i cibi pensando di facilitare lo svezzamento.
– ECCESSO DI ZUCCHERI SEMPLICI. Dopo il primo anno di vita del bambino le mamme sembrano più permissive, abusando di zuccheri semplici nella dieta del loro bambino e portando così a sforare oltre il livello massimo raccomandato.
fonte Redazione Informasalus