Bisogna fare sempre attenzione a ciò che si beve, specie durante le pause di lavoro, e non è solo una questione di zuccheri e calorie. Una nuova ricerca, infatti, condotta da Mark Moss e colleghi della Northumbria University e presentata a Nottingham nel corso della conferenza annuale della British Psychological Society, ha rivelato due effetti contrastanti del tè alla menta e della camomilla. In pratica, il tè alla menta rinforzerebbe la memoria, sia quella a lungo termine, sia la memoria di lavoro; mentre la camomilla, al contrario, oltre ai ben noti effetti sedativi sembra ridurre la memoria e la capacità di prestare attenzione.
Lo studio
Gli esperti hanno diviso un campione di 180 volontari in tre gruppi che dovevano bere rispettivamente tè alla menta, camomilla o semplice acqua calda. I ricercatori hanno testato memoria e capacità cognitive dei volontari prima e dopo che questi avevano sorseggiato gli infusi o l’acqua calda. E’ emerso che bevendo tè alla menta migliora la memoria, sia a lungo termine sia quella usata per compiere compiti, operazioni a mente, per esempio ricordare un numero di telefono per digitarlo, la cosiddetta memoria di lavoro. La camomilla non mostra effetti simili anzi, al contrario, è legata a ridotta memoria e ridotta attenzione. “E’ stato interessante – conclude Ross – vedere gli effetti opposti sulla cognizione dei due differenti infusi”. Gli effetti evidenziati in questi studi suggeriscono i benefici di un loro regolare utilizzo.
Patrizia Maria Gatti