L’aumento dell’obesità nella società moderna è il risultato dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo: maggiore introito calorico, diminuito dispendio energetico.
È noto che ogni individuo consumi giornalmente una certa quantità di calorie. Parte di queste calorie sono “spese” per svolgere le normali attività (camminare, salire le scale, rifare i letti), la restante parte, che viene definita RMR (Metabolismo Basale), è la quantità giornaliera di calorie consumate per mantenere attive le funzioni corporee vitali.
La calorimetria, la bioimpedenziometria, l’armband, l’holter metabolico, la plicometria, sono gli strumenti con i quali, ogni giorno, cerco di risolvere i problemi dei miei pazienti
La PLICOMETRIA
La plicometria è un sistema di misurazione che, grazie a uno strumento denominatoplicometro, permette di ottenere indicazioni sulla massa corporea di un soggetto in termini di massa grassa e massa magra. Esistono molte metodiche per la misurazione della massa corporea, ma la maggioranza di esse richiede l’utilizzo di apparecchiature complesse, costose e di scarsa praticità. La plicometria, così come l’impedenziometria, è, tutto sommato, una tecnica piuttosto semplice e non troppo costosa; il vantaggio sostanziale della plicometria, rispetto ad altre metodiche, è rappresentato dal buon rapporto esistente fra la veridicità del risultato (soprattutto nei soggetti giovani) e il costo e la semplicità nell’uso.
Il plicometro – Il plicometro è costituito sostanzialmente da una pinza che aderisce alle pliche sottocutanee e da una ghiera graduata che serve a misurare la distanza fra le punte. È molto importante che lo strumento sia tarato affinché venga esercitata una pressione costante di 10 g/mm2; una pressione diversa può introdurre errori nel rilevamento. La misurazione avviene prendendo tra indice e pollice la plica sottocutanea (facendo in modo di escludere i muscoli sottostanti) e applicando il plicometro; la misura deve essere letta molto velocemente (possibilmente entro tre secondi) per far sì che non vi sia una compressione eccessiva del tessuto. A seconda delle metodiche scelte si userà un numero diverso di pliche.
Esistono vari tipi di plicometro, quelli più usati sono l’Harpenden, l’Holtain, il Lange e il Tanner-Whitehouse.
I metodi – Le misurazioni vengono effettuate utilizzando diversi tipi di equazioni. I metodi più noti sono quelli che utilizzano le equazioni di Jackson-Pollock, Durnin-Womersley e Katch-McArdle.
Metodo Jackson-Pollock – La metodica di Jackson e Pollock può essere utilizzata con due diversi tipi di equazione, una con 7 punti di rilevamento (i cosiddetti punti di repere) e una con 3. L’equazione che prende in considerazione i 7 punti di rilevamento viene generalmente utilizzata nella valutazione della composizione corporea della popolazione in generale; l’equazione che invece utilizza solo tre punti di rilevamento (che sono diversi a seconda del sesso del soggetto) viene usata per la valutazione della composizione corporea di soggetti sportivi.
Metodo Durnin-Womersley – Il metodo Durnin-Womersley utilizza 4 pliche:
- bicipitale
- sottoscapolare
- sovrailiaca
- tricipitale.
Conclusioni– Nonostante un certo margine di errore sia inevitabile e che sia utilizzabile soprattutto in individui giovani, la plicometria è pur sempre una metodica che presenta una certa affidabilità, soprattutto nella misurazione delle variazioni del rapporto esistente fra massa grassa e massa magra di uno stesso soggetto.
La Bioimpedenziometria
E’ un esame non invasivo, che permette di realizzare un’ analisi quantitativa e qualitativa della composizione corporea.
Per un approccio moderno e multimenzionale all’obesità, è indispensabile conoscere la composizione corporea del paziente, in quanto il peso è la risultante della somma della massa grassa, dei muscoli, delle ossa e dell’acqua.
Le variazioni del peso possono verificarsi sia per il comparto fluido ( l’acqua totale e la sua distribuzione dentro e fuori le cellule ) e sia per il comparto solido ( grasso o muscoli ).
Un organismo che funziona adeguatamente deve avere una buona idratazione, una massa muscolare ben rappresentata e un tessuto adiposo entro una percentuale compresa tra il 15 e il 25%. L’acqua extracellulare deve essere intorno al 45 e l’intracellulare al 55% (questi sono dei valori indicativi in quanto il sesso e l’età determinano delle variazioni significative).
Perché una terapia possa considerarsi efficace e rispettosa della salute della persona è fondamentale che il peso perso sia la conseguenza della perdita della sola massa grassa.
Pensare quindi che la variazione di peso riscontrato sulla bilancia corrisponda solo alla nostra massa adiposa è sicuramente sbagliato..
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In quali soggetti è indicato effettuare l’esame?
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adulti
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anziani
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sportivi
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atleti
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soggetti con patologia acuta e cronica
Quali sono i parametri misurati?
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acqua corporea totale
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massa grassa
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massa magra
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metabolismo basale