Ma il rito inglese del Five o’ Clock Tea è solo uno dei numerosi rituali numerosi rituali legati al tè. Ogni società che ha fatto uso di questa amatissima bevanda ha creato un cerimoniale per celebrare l’estasi del bello, dell’armonia, della convivialità o semplicemente della mondanità e della gola che il tè in sé stesso riassume.
In questo articolo parleremo più specificamente del tè verde, arrivato dal Giappone molti anni fa, ma solo oggi considerato in modo più ampio. Perché parlare del tè proprio ora che sta arrivando il caldo? Perché, a differenza di quanto pensiamo, il tè, in special modo quello verde, è un prodotto che andrebbe consumato preferibilmente d’estate, per le sue proprietà rinfrescanti. Ma il tè verde non è solo rinfrescante! Contrariamente al tè nero, che è quello che usiamo comunemente, quello verde viene essiccato senza fermentazione, cosicché le componenti attive della pianta – polifenoli e catechine – non vanno disperse. Queste sostanze hanno dimostrato un’importantissima azione nel prevenire i tumori all’esofago, ai polmoni, alla prostata, senza contare che i flavonoidi, antiossidanti di cui il tè verde è ricchissimo, sono efficaci nel combattere il colesterolo cattivo. Ecco come orientarsi tra le varie qualità di tè per cogliere tutto il meglio che hanno da offrire.
Il tè verde viene coltivato in cespugli bassi, modellati per assomigliare a morbide onde, che rendono i giardini assolutamente splendidi da vedere. La varietà più pregiata si chiama Gyokuro ed è coltivata nella zona di Ujii. È un tè meravigliosamente dolce che produce un infuso chiaro e profumato, molto fresco e dal gusto persistente. Nei paesi caldi lo si usa per alleviare il senso di pesantezza che l’organismo avverte quando c’é troppa afa. Altro tè del Giappone è il Matcha, il tè in polvere che si usa nel Cha-no-yu, la famosa cerimonia del tè. La sua preparazione è laboriosa e richiede un’attrezzatura particolare, ha un gusto amarognolo ed è ricavato dalle foglie più grosse della stessa pianta del Gyokuro.
Il Sencha e il Bancha sono i tè correnti, cioè per il consumo giornaliero, e producono un gradevolissimo infuso giallo-verde. Il Bancha viene prodotto con le foglie più grosse e dure della pianta, a cui sono aggiunti anche i rametti, e in Giappone è dato ai bambini o agli ammalati. Le foglie di questo tè vengono anche tostate e vendute con il nome di Hojicha e si trovano facilmente in Italia nei supermercati, negozi di alimentari o farmacie. In ultimo merita una menzione il Genmaicha, prodotto sempre con il Bancha a cui però sono aggiunti riso e grano soffiato che danno all’infuso un sapore caratteristico. Anche quest’ultimo è molto diffuso nei negozi specializzati.
Ricordatevi che il tè è innanzitutto rito, e questa sua caratteristica non è da sottovalutare. La ritualità sta, ovviamente, nella preparazione oltre che nella consumazione della bevanda. La preparazione familiare dona calma e serenità, è un momento che rubiamo ai nostri impegni per il piacere di rilassarsi e di stare anche in compagnia. Indispensabile, per una perfetta riuscita dell’infuso, è la teiera. Tutto ruota attorno a questo elemento, ma in realtà basterebbe anche una tazza per tisane con coperchio, o un chung, la tazza cinese con coperchio e senza manico. Il concetto di base è che il tè ha bisogno di un ambiente chiuso e confortevole per sviluppare tutto il suo aroma in infusione.
fonte:donna.it